In un’epoca caratterizzata da un flusso informativo senza precedenti, paradossalmente, assistiamo alla crescita di fenomeni come l’analfabetismo funzionale, il fondamentalismo religioso e l’estremismo politico. Queste realtà, spesso analizzate separatamente, sono in realtà profondamente interconnesse da un filo rosso di arretratezza culturale che mina le basi stesse del dibattito democratico. Un’analisi attenta rivela come l’incapacità di decodificare la complessità del mondo moderno sia terreno fertile per visioni manichee e soluzioni politiche autoritarie.
1. I Due Volti dell’Ignoranza: Analfabetismo Letterale e Funzionale
Per comprendere il nesso, è essenziale distinguere tra due forme di analfabetismo:
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Analfabetismo letterale: L’incapacità di leggere e scrivere un testo semplice. È la forma più evidente di esclusione dal mondo della parola scritta.
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Analfabetismo funzionale: La condizione di chi, pur sapendo tecnicamente leggere e scrivere, non possiede le competenze per comprendere, analizzare e criticare testi complessi, come un articolo di giornale, un contratto o un grafico statistico. È un’incapacità di usare le abilità linguistiche per funzionare in modo efficace nella società.
L’analfabetismo funzionale è particolarmente insidioso perché invisibile. Crea cittadini che navigano in superficie, vulnerabili alla disinformazione, alle semplificazioni e agli slogan, incapaci di discernere tra una fonte attendibile e una manipolatoria.
2. Il Fondamentalismo Cristiano come Risposta a un Mondo Complesso
Il fondamentalismo cristiano, nella sua accezione sociologica, emerge spesso come risposta reazionaria alla complessità e alle incertezze del mondo moderno (secolarizzazione, progresso scientifico, pluralismo culturale). Esso offre:
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Certezze assolute: In un mondo fluido, la verità rivelata e immutabile della Bibletta (interpretata in modo letteralista) fornisce un ancoraggio sicuro.
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Una visione manichea: La realtà è divisa in bene e male, credenti e peccatori, “noi” e “loro”. Questa semplificazione elimina le sfumature e le ambiguità che richiedono pensiero critico.
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Una comunità chiusa: Offre un senso di identità e appartenenza in contrapposizione a una società percepita come corrotta e decadente.
L’analfabetismo funzionale gioca un ruolo cruciale qui: un approccio critico e contestualizzato ai testi sacri è sostituito da un’adesione letterale, che rifiuta qualsiasi ermeneutica complessa. La capacità di leggere la Bibbia (o qualsiasi testo) in modo metaforico, storico o critico è un’abilità che richiede strumenti culturali sofisticati, spesso assenti in contesti di arretratezza educativa.
3. Il Ponte verso l’Estrema Destra: La Ricetta Politica della Semplicità
È a questo punto che il pensiero politico di estrema destra trova il suo terreno più fertile. L’estrema destra populista costruisce la sua retorica sugli stessi meccanismi del fondamentalismo, traslandoli in campo politico e sociale:
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Semplificazione della realtà: Problemi complessi (migrazione, crisi economica, cambiamento climatico) hanno soluzioni semplici: “chiudere i porti”, “cacciare i migranti”, “ripristinare i confini nazionali”.
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Narrazione manichea: Identifica un “nemico” chiaro (l’élite globalista, i migranti, i progressisti) da combattere, scaricando su di esso tutte le colpe. Questo risuona profondamente con la visione binaria del fondamentalismo.
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Nostalgia per un passato mitizzato: Così come il fondamentalismo sogna un ritorno alla purezza delle origini della Chiesa, l’estrema destra evoca un passato idealizzato (spesso mai esistito) di omogeneità culturale, ordine e tradizione, promettendo un “ritorno” a quel stato.
L’individuo affetto da analfabetismo funzionale, già predisposto a recepire verità assolute e semplificate dalla sua esperienza religiosa fondamentalista, trova in questa retorica politica un’offerta coerente e rassicurante. La mancanza di strumenti critici gli impedisce di decostruire gli slogan, verificare le notizie o comprendere le cause strutturali dei problemi.
4. L’Arretratezza Culturale: Il Terreno di Coltura Comune
L’arretratezza culturale è l’humus che unisce questi fenomeni. Non si tratta solo di povertà economica, ma di una povertà di opportunità educative, di accesso a culture diverse, di stimoli intellettuali e di un pensiero laico e critico. In questi contesti:
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Il sistema scolastico è spesso debole e non riesce a compensare le carenze familiari.
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L’informazione è veicolata da pochi canali, spesso orientati o sensazionalistici.
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La chiesa (o la comunità religiosa) diventa l’istituzione culturale e sociale primaria, se non unica, plasmando in modo totalizzante la visione del mondo degli individui.
In questo vuoto, l’offerta fondamentalista ed estrema destra diventa non solo attraente, ma l’unica offerta identitaria e di senso percepibile.
Conclusione: Un Ciclo Vizioso che Si Autoalimenta
La relazione tra questi elementi non è a senso unico, ma forma un ciclo vizioso che si autoalimenta. L’arretratezza culturale favorisce l’analfabetismo funzionale. L’analfabetismo funzionale crea cittadini recettivi al messaggio semplicistico del fondamentalismo religioso. Il fondamentalismo, a sua volta, alimenta una diffidenza verso il sapere critico e laico (“l’élite intellettuale corrotta”), perpetuando l’arretratezza culturale. In questo contesto, l’estrema destra trova un elettorato plasmabile e fedele, che vede nella complessità un nemico e nella semplificazione autoritaria una soluzione.
Rompere questo ciclo richiede un massiccio investimento nell’istruzione pubblica, non solo come trasmissione di nozioni, ma come palestra di pensiero critico, di educazione civica e mediatica. È una sfida enorme, ma essenziale per preservare gli spazi di dialogo democratico e contrastare le derive più pericolose della società contemporanea.